Sarah (Brit Marling), una giovane agente facente parte di una società d'élite di intelligence privata, riceve l'incarico di infiltrarsi sotto copertura in un misterioso collettivo anarchico, che attacca le grandi aziende. Con l'obiettivo di monitorare da vicino i fuggiaschi e assicurarli a chi di dovere, si ritroverà a testare la sua lealtà quando si renderà conto di essere attratta da Benji (Alexander Skarsgård), il leader carismatico del gruppo.
Narrano le cronache: nonostante una laurea in Economia, Brit Marling ha preferito la settima arte a un posto alla Goldman Sachs. Sceneggiatrice, produttrice e protagonista di "Another Earth" per la regia dell’esordiente Mike Cahill, ritorna a collaborare con Zal Batmanglij, dopo aver scritto, prodotto e interpretato la sorpresa Sundance "Sound of My Voice". Si reitera così (sotto l’egida dei fratelli Scott) la formula Marling: racconti didascalici di formazione di coscienza, contenuti ecologisti sciolti in strutture di genere, nessuna esasperazione del dramma, uno stile di regia mimetico e low-fi che è mix piano di istanze da reportage documentario, videoclip e serie tv. Retorica da cinema militante integrato, qui con cast di volti di successo. Ma anche un neo che gli altri film di Marling mascheravano: l’assoluta prevedibilità.