Sole a catinelle

Sole a catinelle

Checco, un padre di famiglia che vende aspirapolveri, promette al figlio Nicolò di portarlo in vacanza qualora venga promosso a scuola con una pagella perfetta. Poiché Nicolò si impegna con tutto se stesso per essere promosso a pieni voti ma i soldi in famiglia sono pochi, Checco decide di mantenere a modo suo la promessa fatta. Partendo con la speranza di vendere qualche aspirapolvere ai parenti in Molise, padre e figlio si ritrovano a casa di Zoe, una ragazza ricca e madre di un bambino della stessa età di Nicolò. Entreranno così in un mondo fatto di feste esclusive, barche lussuose e serate "in", che Checco provvederà a stravolgere con la sua simpatia e spregiudicatezza. 

Zalone prende in giro le patologie “da ricchi” e i film “da festival”, risponde all’ignoranza della classe dirigente con l’analfabetismo (culturale, non sentimentale) della classe media. Quella che s’aggiusta la vita con un film lieve, alla faccia della comicità spudoratamente (?) caustica che indica e stigmatizza. Capitolo terzo di una serie “meteorologica”, "Sole a catinelle" coglie miniporzioni atmosferiche dal finestrino e non pretende un’inquadratura del panorama. Il pugliese caduto dalle nubi non è mai atterrato sulla terra dell’indignazione e dello sfinimento: il suo umorismo sregolato, impulsivo e discontinuo ha attutito la botta, preservandolo dalla rassegnazione livida come dalla fiera della vanità autoriale. E dalle malattie del reale. 

 

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Buona visione da Gear212!